Diario di bordo
Ciao a tutti, mi chiamo Maria Ludovica e quest’estate ho avuto l’opportunità di trascorre sette settimane negli Stati Uniti, grazie al programma di short-term family to family (STEP) del Rotary. Più precisamente io mi sono recata in Ohio, stato del midwest. La cittadina si chiama Westerville e dista una ventina di minuti dalla capitale Columbus. Io sono stata abbinata con una ragazza mia coetanea di nome Ella. Un sabato mattina di marzo la mia famiglia ha ricevuto la “famosa telefonata” in cui mi hanno proposto il match.
In pochissimo tempo è nata un’amicizia a distanza fatta di chat e videochiamate. A fine maggio Ella è arrivata in Italia dopo un viaggio lungo e con qualche contrattempo. Le settimane Italiane sono passate veloci concretizzando in breve tempo l’amicizia nata a distanza.
Tra visite alle bellissime città italiane, serate con gli amici e un soggiorno al mare è arrivato il momento della nostra partenza. Per Ella il ritorno a casa è stato segnato da sentimenti diversi ma al tempo stesso complementari: il rimpianto perché avrebbe lasciato così presto le nuove amicizie e il desiderio di rivedere la sua famiglia.
L’ entusiasmo di rendermi parte della sua vita nella sua patria ha inondato me di gioia, frenesia e curiosità. Per la prima volta nella mia vita ho vissuto “dal vivo“ il 4 luglio….visto le Cascate del Niagara, DisneyWorld in Florida e molto altro.Tutto ciò però è solo come si suol dire la punta dell'Iceberg …quello che appare esteriormente se ci fosse una telecamera a riprendere le nostre vite.
Ho avuto l’occasione di sperimentare la tipica vita americana di una famiglia di cinque persone. I genitori ospitanti mi hanno accolta, coccolata e supportata in qualche momento di malinconia. I primi giorni infatti sono stati un po’ pensanti perché dovevo ambientarmi e abituarmi a nuovi ritmi, capire ed entrare a far parte di nuove relazioni ma, alla fine di questa incredibile avventura, non volevo tornare a casa. Con la mia famiglia ho fatto tantissime esperienze, anche quella di prendere parte a momenti religiosi.
Potrebbe sembrare strano ma, il condividere momenti così intimi e importanti per loro, mi ha unito affettivamente ancor di più dando significato vero e profondo ad aspetti della loro quotidianità apparentemente semplici o scontati come la preghiera prima della cena. Fare questa esperienza mi ha spinta fuori dalla mia comfort-zone. Partire da soli con la volontà di aprirsi all’altro per accoglierlo così com’ è senza pregiudizio, per conoscere nuovi mondi senza dimenticare di portare un po’ di Italia mi ha reso forte e consapevole di ciò che sono e di ciò che posso diventare.
Ho scoperto che viaggiare non significa solo vedere ma conoscere. Il brivido che ne scaturisce è unico è incredibile. Mi sento cresciuta perché questa esperienza mi ha insegnato ad apprezzare una cultura e una mentalità completamente diversa dalla mia grazie alla generosità delle persone che ho incontrato, mi ha insegnato che anch’io posso trasmettere la mia cultura ….ho capito che insieme si può…..sognare, imparare, fare amicizia, costruire….qualcosa di meraviglioso che rimarrà per sempre!
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