RYE-color-IT22_20220718-002-2
Flavio – Giappone 2022-23
Anche se con leggero ritardo (qualche mese), forse perchè oggi, 1 settembre, è per me una data speciale, ho deciso di condividere la mia esperienza di scambio. Il 17 agosto sono salito sull' aereo che mi avrebbero portato dall' altra parte del mondo, in Giappone; Dopo 22 lunnghissime ore di volo, con scalo ad Helsinki e Tokyo, ero finalmente giunto a destinazione, l'aereoporto di Fukuoka. Era il 18 agosto, venni accolto da quelle che sarebbero state le mie future 3 host family. Ero inondato da un confusionario misto di pensieri ed emozioni, ma sapevo di essere felice. Dopo l'incontro andammo in un ristorante ad Okawa, piccola (molto piccola) cittadina in cui avrei trascorso il mio anno. Arrivato in Giappone le mie abilità comunicative erano piuttosto grezze, non riuscivo ad esprimermi completamente né tantomeno comprendere quello che gli altri dicevano. Mi era stato ripetuto che in nemmeno un anno padroneggiare una lingua come il giapponese fosse fin troppo difficile, ma perlomeno avevo un punto d' inizio. Il 26 agosto venni accolto dal club Rotary di Okawa, era il primo dei molti meeting a cui avrei partecipato. Lo stesso giorno ho portato i miei saluti al sindaco e ritirato in comune la mia carta di residenza. Era trascorsa ormai una settimana dal mio arrivo, e devo dire che abituarmi era stato più facile di quanto pensassi, o così credevo. Il 27 Agosto partecipai al mio primo meeting del distretto, dove incontrai gli altri 6 studenti di scambio, ero l' unico italiano, ma sinceramente preferivo così, avrei voluto evitare di aggrapparmi a qualcosa a cui ero già familiare. Poi arrivò l'1 settembre, il mio primo giorno di scuola alla 書風高校( Shofu Koukou ). Ho amato ogni singolo momento in quella scuola durante tutto l'anno. Non solo perchè ero riuscito a fare amicizia con chiunque (i giapponesi di per sé non sono troppo timidi, a differenza dell' impossibile impresa che mi era stata raccontata essere trovare degli amici, avevo capito che l'unica causa erano le barriere linguistiche, visto che lì poche persone parlano inglese), ma per lo stile di vita al suo interno. Il rapporto coi professori, l'ambiente scolastico,... È vero che le regole sono piuttosto severe rispetto alla scuola italiana, ma non per questo è un cattivo posto, anzi. Devo ringraziare i miei amici se sono riuscito a migliorare esponenzialmente nel giapponese, di cui ne vado molto fiero, e per essere stati un punto di riferimento; il preside e i professori per avermi accolto ed essermi stati d'aiuto più volte.Non voglio però nascondere quella che è stata quest'esperienza nel suo insieme. Anche se nemmeno una volta ho sofferto la mancanza di casa, ci sono stati vari momenti dificili durante l'anno, momenti di incomprensione con le famiglie, o di dubbi personali, ma è proprio per questo che consiglierei di fare un' esperienza del genere; reputo che essere soli, in un altro Paese, e dover badare a se stessi sia qualcosa di altamente formativo, che servirà sicuramente in futuro. Ho concluso l'anno con pochissimi rimorsi, felice di quello che ho vissuto, ma soprattutto delle centinaia di persone con cui ho stretto legami, affettivi o formali che siano. [Best_Wordpress_Gallery id="36" gal_title="Flavio Japan 2022-23"]